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Research and Innovation

Ripensare le acque reflue come risorsa preziosa

Ogni giorno milioni di litri d’acqua vengono consumati per i processi industriali, creando un ostacolo fondamentale all’economia circolare in Europa. Per affrontare questo problema, il progetto ULTIMATE, finanziato dall’UE, ha sviluppato un concetto di «simbiosi industriale intelligente dal punto di vista idrico». L’iniziativa ha portato a nuove tecnologie e processi per estrarre acqua pulita, energia e materiali preziosi dalle acque reflue.

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Al centro del progetto ULTIMATE c’è una visione chiara: trasformare il modo in cui l’Europa gestisce le proprie risorse idriche e incoraggiare l’idea che le acque reflue siano un bene prezioso. L’obiettivo è quello di ridurre la contaminazione ambientale delle acque reflue, oltre ad aumentare i risparmi e i ricavi per le industrie, tra cui quelle petrolchimiche, farmaceutiche, delle distillerie e della trasformazione alimentare. L’idea è fondamentale per costruire un’economia veramente circolare, riducendo la necessità di estrarre risorse naturali.

Come spiega Gerard van den Berg, responsabile dell’innovazione e della valorizzazione presso il KWR Water Research Institute e coordinatore del progetto: «Il nostro obiettivo principale è quello di riutilizzare e recuperare l’acqua, l’energia e i materiali preziosi che possono essere estratti dalle acque reflue, come i nutrienti da utilizzare in agricoltura».

Il team del progetto ha dimostrato l’impatto pratico di tutto ciò attraverso nove casi d’uso industriali di alto profilo in Europa e non solo. Grazie alle attività pilota, sono state sviluppate nuove tecniche per ridurre l’utilizzo delle acque freatiche, pulire le acque reflue e utilizzarle come fonte di bioenergia e di sostanze nutritive utili. «Abbiamo selezionato i casi d’uso in base al loro potenziale di investimento in applicazioni su larga scala», spiega van den Berg. In una distilleria di whisky nel Regno Unito, il team del progetto ha presentato un processo che consente di riciclare l’acqua e di recuperare energia e materie prime.

Nel corso del progetto sono state sviluppate e testate oltre 20 tecnologie. Un’innovazione di rilievo è il reattore anaerobico elettrostimolato (ELSAR™), un processo bioelettrico che combina la digestione anaerobica con il trattamento delle acque reflue. Testato presso il birrificio Mahou San Miguel in Spagna, ELSAR™ offre un modo efficace per trattare le acque reflue con un elevato carico organico, riducendone l’impatto ambientale.

Un’altra tecnologia chiave è il processo SubCritical Water Extraction (SCWE), progettato per recuperare dalle acque reflue composti di alto valore come gli antiossidanti. Dimostrata in impianti di trasformazione alimentare in Grecia e in Israele, questa tecnologia mostra il potenziale delle acque reflue nel fornire benefici sia economici che ambientali.

Innovazione e collaborazione

Il progetto ULTIMATE ha riunito gruppi diversi, tra cui partner industriali, società di servizi idrici, responsabili politici e pubblico in generale. Van den Berg descrive questo modello di coinvolgimento come essenziale per il successo: «Nel corso del progetto ULTIMATE ha sviluppato laboratori viventi, comunità di pratica e metodi di co-creazione». Utilizzando tali piattaforme, ULTIMATE si è assicurata che il processo fosse collaborativo in ogni fase, dalla definizione del problema allo sviluppo e all’implementazione della soluzione.

Uno strumento unico utilizzato da ULTIMATE è stata la cosiddetta «esperienza narrativa immersiva», progettata per coinvolgere la popolazione locale nei luoghi di studio del progetto. Questo metodo di comunicazione ha contribuito a «stimolare le esigenze e l’interesse dei cittadini», dimostrando la rilevanza del progetto per le comunità locali e per gli esperti del settore. Tali pratiche inclusive hanno aumentato la comprensione e l’accettazione della simbiosi industriale intelligente dal punto di vista idrico come soluzione praticabile e a lungo termine sia per le industrie che per le municipalità.

Il progetto viene portato avanti anche in stretta collaborazione con i responsabili politici, afferma van den Berg, «per garantire che le ultime intuizioni ed esperienze possano essere incluse in nuovi documenti politici e di orientamento».

Un piano per il futuro

ULTIMATE ha posto le basi per l’adozione diffusa delle tecnologie e dei modelli di simbiosi industriale intelligente dal punto di vista idrico. Una piattaforma chiave per la diffusione dei risultati del progetto è il «Water Europe Marketplace and Technology Evidence Base». Questo archivio digitale raccoglie i dati di ULTIMATE e di altri progetti di economia circolare, fornendo risorse, casi di studio e soluzioni tecnologiche per iniziative future.

I benefici a lungo termine di ULTIMATE vanno oltre la durata del progetto. I partenariati creati durante il progetto stanno già portando a nuovi progetti, come BOOST-IN e CIRSEAU, volti ad accelerare la transizione dell’Europa verso un’economia circolare. Come sottolinea van den Berg: «Diversi partner commerciali hanno già iniziato a commercializzare i prodotti sviluppati all’interno di ULTIMATE, come ELSAR™ e il processo SCWE».

Colmando il divario tra i servizi idrici e le industrie, ULTIMATE dimostra come le relazioni simbiotiche possano guidare la sostenibilità, ridurre l’uso delle risorse e migliorare la resilienza ambientale dell’Europa.

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Dettagli del progetto

Acronimo del progetto
Ultimate
Progetto n.
869318
Coordinatore del progetto: Paesi Bassi
Partecipanti al progetto:
Belgio
Cechia
Danimarca
Francia
Germania
Grecia
Israele
Italia
Paesi Bassi
Norvegia
Spagna
Regno Unito
Costo totale
€ 16 614 813
Contributo dell'UE
€ 13 527 116
Durata
-

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