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Sensori a basso costo offrono un migliore monitoraggio della qualità dell’aria

Gli inquinanti presenti nell’aria sono una minaccia sia per i ricercatori che per i cittadini. Ricorrendo a tecnologie di rilevamento a basso costo, il progetto VIDIS, finanziato dall’UE, spera di fornire valutazioni più accurate dell’esposizione al particolato. Il monitoraggio di routine della qualità dell’aria potrebbe offrire notevoli benefici per la salute dei cittadini dell’Unione europea.

©Wanan | source: AdobeStock #685997520

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Il progetto VIDIS intende ridefinire il nostro approccio al monitoraggio della qualità dell’aria. Sfruttando sistemi di sensori a basso costo, è possibile una distribuzione più diffusa, che consente di monitorare e comprendere meglio i modelli di inquinamento atmosferico. Una tale distribuzione, tuttavia, richiede nuovi flussi di lavoro e strumenti di supporto.

«Grazie a queste tecnologie possiamo rendere i dati più accessibili e significativi per i vari soggetti interessati, dai comuni ai cittadini fino ai giovani attivisti», spiega Milena Jovasevic-Stojanovic, professoressa ordinaria presso l’Istituto di scienze nucleari di Vinča e coordinatrice di VIDIS.

Colmare le lacune della conoscenza attraverso le innovazioni tecnologiche

L’approccio adottato dal progetto prevede tecniche di calibrazione rigorose, un resoconto completo dei risultati e l’apertura di nuove opportunità di ricerca una volta completata l’installazione delle reti di sensori.

Sviluppando nuove tecniche di calibrazione, il progetto affronta le sfide legate ai costi di distribuzione di reti di sensori di grandi dimensioni, garantendo al contempo l’affidabilità dei risultati, evitando i tempi di inattività e fornendo una maggiore coerenza.

Una volta creata la rete di sensori a basso costo, è possibile aumentarne l’accuratezza e la copertura spaziale attraverso diversi tipi di strumenti di monitoraggio di supporto, come strumenti statici e mobili offline e online, adatti alla ricerca. Questi strumenti sono stati utilizzati in VIDIS per approfondire la comprensione scientifica dell’inquinamento urbano da particolato a Novi Sad, in Serbia.

«Abbiamo condotto un’ampia campagna di monitoraggio mobile mirata al principale inquinante ad elevata tossicità, il particolato, coprendo 25 frazioni fra i 10 nm ai 10 mm», aggiunge Jovasevic-Stojanovic. «Si tratta di parametri molto importanti per la qualità dell’aria, che però non vengono monitorati di routine.»

Sono stati raccolti circa 500 000 punti dati geolocalizzati nell’area urbana di Novi Sad, nei periodi in cui i sistemi di teleriscaldamento erano in funzione e in quelli in cui non lo erano.

Progredire nella conoscenza su tutti i fronti

Il progetto VIDIS, avviato nel novembre 2020, non si propone solo di introdurre tecnologie innovative, ma anche di colmare le lacune di conoscenza nel monitoraggio della qualità dell’aria. L’approccio adottato dal progetto agevola inoltre ulteriori ricerche sull’inquinamento urbano da particolato e fornisce risultati informativi alle parti interessate.

«Abbiamo promosso un partenariato strategico con le controparti internazionali NILU (Norvegia), ENEA (Italia) e QUT (Australia), note per le loro ricerche sul rilevamento a basso costo. Ciascun partner contribuisce con le proprie competenze uniche a formare un gruppo di ricerca completo in grado di affrontare sfide multidisciplinari. Questo approccio ci permette di riuscire a farci strada fra varie questioni e di diffondere le conoscenze attraverso attività di collaborazione, workshop e conferenze internazionali», afferma Jovasevic-Stojanovic.

In particolare, il progetto VIDIS ha dato il via allo sviluppo del Centro VIDIS, un centro riconosciuto a livello internazionale per la ricerca e l’innovazione nel campo del monitoraggio della qualità dell’aria. Il futuro del centro è già assicurato da diversi nuovi progetti WeBaSOOP, che analizza le fonti di particelle atmosferiche nei Balcani, e FunSNM di EURAMET, che studia i principi fondamentali della metrologia delle reti di sensori.

La collaborazione con organizzazioni come UNICEF Serbia e il comune di Novi Sad ha inoltre rafforzato la rilevanza sociale di VIDIS.

Prima della conclusione del progetto, nell’aprile 2024, i partner intendono continuare a produrre articoli e a ospitare diversi eventi importanti, fra cui una summer school. Il progetto lascerà un’eredità duratura, la cui pietra miliare sarà la strategia di ricerca Vinča dell’Istituto, concepita per includere utenti e partner per collaborazioni al di là della comunità accademica.

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Dettagli del progetto

Acronimo del progetto
VIDIS
Progetto n.
952433
Coordinatore del progetto: Serbia
Partecipanti al progetto:
Australia
Italia
Norvegia
Serbia
Costo totale
€ 946 250
Contributo dell'UE
€ 899 125
Durata
-

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