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Digitalizzare i mestieri della tradizione per preservare il patrimonio culturale

Al giorno d’oggi, numerosi mestieri della tradizione sempre meno praticati rischiano di scomparire. Con l’obiettivo di preservarli, il progetto Mingei, finanziato dall’UE, ne ha digitalizzato i processi creativi e i prodotti finali. In tal modo, oltre a contribuire alla salvaguardia della cultura europea, il progetto potrebbe incentivare il turismo locale.

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I mestieri della tradizione, che integrano una storia condivisa di manufatti, strumenti, materiali e capacità di lavorazioni artigianali, sono un elemento centrale nella storia della cultura. Essi sono classificati dall’UNESCO come una forma di patrimonio intangibile, in quanto incorporano conoscenze e abilità, nonché tradizione e identità, delle comunità presenti e passate. Nonostante il loro significato culturale intrinseco, alcune di queste professioni sono a rischio di estinzione. Molte delle competenze artigianali alla loro base non sono più praticate o risultano isolate a livello geografico, il che determina una perdita delle relative conoscenze nel corso delle generazioni.

Il progetto Mingei, finanziato dall’UE, si è prefisso di preservare i mestieri della tradizione e la loro storia culturale tramite la digitalizzazione delle tecniche associate e dei processi alla base della loro creazione. A tal fine, i ricercatori di Mingei hanno elaborato una serie di risorse digitali, integrando aspetti storici insieme a ciascun manufatto.

«I due elementi con cui abbiamo contribuito a raggiungere questo scopo sono stati un protocollo inteso a registrare la creazione artigianale e la sua semantica, nonché la capacità di rappresentare anche gli aspetti sociali, storici ed economici dei mestieri attraverso le narrazioni», spiega Xenophon Zabulis, coordinatore del progetto e direttore delle ricerche presso l’Istituto di informatica della Fondazione per la ricerca e la tecnologia in Grecia.

Come preservare i mestieri della tradizione

Il team ha realizzato registrazioni in 3D del processo di creazione artigianale per poi digitalizzare, sempre in 3D, gli strumenti utilizzati a tale scopo. Il progetto si era prefisso di creare una base di conoscenze che consentisse la conservazione di tutte le informazioni pratiche e culturali di ciascun mestiere della tradizione, nonché la combinazione con le informazioni di matrice antropologica.

Per esempio, nel caso della tessitura della seta, una professione che vanta un esteso patrimonio a livello europeo, Mingei ha sviluppato una raccolta di narrazioni storiche curate provenienti dalla città tedesca di Krefeld, operazione che ha combinato con la realizzazione di una sequenza temporale interattiva dei processi serici avvenuti nella regione, di rappresentazioni digitali dei tessuti, di ricostruzioni tridimensionali e di lezioni sulla tessitura.

Analogamente, la professione della soffiatura del vetro è stata documentata in una serie di ricostruzioni in 3D, narrazioni storiche e persino video esplicativi di questa tecnica creati ricorrendo a realtà miste.

«Riteniamo che il miglior modo per preservare un mestiere sia quello di continuare a praticarlo», aggiunge Zabulis. A sostegno di questa tesi, il progetto Mingei ha inoltre concentrato l’attenzione sull’organizzazione di eventi volti a istruire il pubblico sulle varie tecnologie impiegate.

Una piattaforma online per la preservazione digitale

«Ai fini della preservazione digitale, abbiamo creato una piattaforma online grazie alla quale è possibile accedere a tutto il contenuto disponibile:  non solo le digitalizzazioni, ma anche le rappresentazioni semantiche», afferma Zabulis.

La piattaforma, ad accesso aperto per il pubblico e utilizzabile in ulteriori progetti di ricerca, contiene pagine web sui mestieri della tradizione analizzati, nonché presentazioni audio e video. Per alcuni di questi materiali sono state incluse traduzioni in lingua dei segni destinate agli ipoudenti.

Nell’ambito di un prossimo progetto finanziato dall’UE Craeft, la piattaforma di Mingei sarà usata al fine di esplorare alcuni degli aspetti cognitivi legati alla creatività, quali il modo in cui viene concepita una progettazione specifica e il piano escogitato dai creatori. «Vogliamo individuare questo tipo di aspetti, che perlopiù si trovano all’interno della mente di una persona», spiega Zabulis.

Turismo culturale

I ricercatori hanno in programma di integrare nelle rappresentazioni il feedback tattile, introducendo in sostanza la sensazione del tatto nella metodologia didattica.

«In questo modo sarebbe possibile insegnare le tecniche artigianali anche a distanza», sottolinea Zabulis, il che potrebbe contribuire alla diffusione di mestieri specifici qualora vi siano solo pochi esperti sparsi in tutto il continente. La prosecuzione del lavoro svolto fino ad ora nel quadro del progetto Mingei supporterà per di più la promozione del turismo culturale in Europa.

Workshop futuri contempleranno l’inclusione di presentazioni sperimentali in cui i turisti avranno la possibilità di cimentarsi con l’artigianato, un’integrazione che potrebbe apportare il vantaggio collaterale di incrementare il numero di nuovi apprendisti artigiani, il che a sua volta contribuirebbe alla sopravvivenza dei mestieri della tradizione.

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Dettagli del progetto

Acronimo del progetto
Mingei
Progetto n.
822336
Coordinatore del progetto: Grecia
Partecipanti al progetto:
Francia
Germania
Grecia
Italia
Paesi Bassi
Svizzera
Costo totale
€ 3 499 853
Contributo dell'UE
€ 3 260 791
Durata
-

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