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Research and Innovation

I satelliti aumentano la resilienza climatica delle città dell’UE

La grande maggioranza degli europei vive in città, e queste subiscono la pressione dei cambiamenti climatici e della rapida urbanizzazione. Il progetto CURE, finanziato dall’UE, ha sfruttato la potenza dei satelliti di osservazione della Terra per affrontare questi problemi, mirando a creare città più sicure e sostenibili per la cittadinanza dell’UE.

©NURA ALAM #644432670 | source: stock.adobe.com

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Uno dei maggiori ostacoli alla pianificazione urbana sostenibile è la mancanza di accesso diretto ai dati ambientali locali. Il progetto CURE mira a risolvere il problema sfruttando la grande quantità di informazioni raccolte da Copernicus, la componente di osservazione della Terra (OT) del programma spaziale dell’UE.

«Con CURE possiamo aiutare gli urbanisti con la pianificazione territoriale relativa all’uso del suolo e ai trasporti, ma anche con la pianificazione in vista dell’adattamento e della mitigazione dei cambiamenti climatici a livello di quartiere», spiega il coordinatore del progetto, Nektarios Chrysoulakis, direttore della ricerca presso la Fondazione per la ricerca e la tecnologia, con sede in Grecia.

La sua équipe ha creato un’immagine a 360 gradi degli ambienti urbani sfruttando i quattro servizi centrali di Copernicus: il servizio di monitoraggio del territorio (CLMS), il servizio di monitoraggio atmosferico (CAMS), il servizio relativo ai cambiamenti climatici (C3S) e il servizio di gestione delle emergenze (CEMS), combinandoli con dati di OT provenienti da altre fonti terze.

Questi dati sono stati quindi impiegati per monitorare i fattori relativi alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici, tra cui la salute delle città e degli ambienti sociali, l’energia e l’economia.

Fornire alle città gli strumenti giusti

Il risultato principale di CURE è un sistema online di facile utilizzo basato su WEkEO, il servizio di accesso ai dati e alle informazioni di Copernicus (DIAS) che consente alle parti interessate di utilizzare i dati satellitari.

Questo portale offre accesso alle 11 diverse applicazioni sviluppate da CURE per affrontare le sfide della resilienza urbana legate al calore e alle emissioni di CO2, alle soluzioni basate sulla natura, alle inondazioni, alla subsidenza, al comfort termico, alla qualità dell’aria e alla salute.

«Le piccole PMI e gli urbanisti non possono partire da zero e usare i servizi centrali di Copernicus», afferma Chrysoulakis. «Ecco perché abbiamo raccolto, sviluppato e messo a disposizione una piattaforma e dei mezzi per gli sviluppatori di applicazioni a valle.»

Grazie ai dati di Copernicus, il sistema CURE è in grado di personalizzare le applicazioni individuali. Il progetto non si è limitato a usare i dati, ma si è concentrato anche sullo sviluppo delle migliori pratiche per l’attuazione della soluzione in un contesto reale. Attraverso workshop e collaborazioni con 10 città pilota in tutta Europa, CURE ha aiutato gli urbanisti e i responsabili delle politiche a integrare i dati di OT nei loro processi decisionali.

La città di Heraklion sull’isola greca di Creta, ad esempio, usa i dati CURE per monitorare l’andamento spazio-temporale delle emissioni di CO2. Queste informazioni la aiutano a identificare le fonti e i pozzi di carbonio naturali e antropici, nonché a sviluppare strategie per ridurre le emissioni.

Nella città spagnola di Vitoria-Gasteiz, invece, le autorità hanno sfruttato i dati CURE per monitorare le variazioni di temperatura della superficie stradale, per identificare i punti caldi e pianificare misure di mitigazione del calore, in vista di uno sviluppo urbano sostenibile.

A Bristol, in Regno Unito, un programma pilota sta sfruttando i dati di CURE per monitorare le concentrazioni di ossido di azoto e di particolato. Questi dati sulla qualità dell’aria servono all’amministrazione cittadina per informare gli enti di sanità pubblica e attuare misure mirate di riduzione dell’inquinamento in settori specifici.

Ulteriori lavori sono in corso a Basilea, Berlino, Copenaghen, Ostrava, Monaco di Baviera, San Sebastian e Sofia.

Sostenibilità collaborativa

Grazie alla creazione di una rete di città pilota e alla condivisione delle migliori pratiche, il progetto ha promosso la collaborazione e lo scambio di conoscenze in tutta Europa. Questo approccio consente alle città di imparare dalle rispettive esperienze e di sviluppare soluzioni più efficaci alle sfide comuni.

Inoltre, l’attenzione di CURE per i dati open-source e gli strumenti di facile utilizzo garantisce che i vantaggi siano ampiamente accessibili. In futuro, le aree urbane di qualsiasi dimensione (non solo quelle più grandi) potranno avvalersi degli strumenti del progetto per diventare più resilienti. Questo aspetto è particolarmente importante per le città più piccole, che non sempre hanno le risorse per investire in costosi sistemi di monitoraggio.

Il successo del progetto è stato riconosciuto attraverso pubblicazioni scientifiche e conferenze, come la Conferenza internazionale sul clima urbano, che hanno permesso di sviluppare le conoscenze nel campo della resilienza urbana. CURE offre anche preziose risorse che contribuiranno ad attuare la Missione UE Adattamento ai cambiamenti climatici nelle città.

Il lascito di CURE sarà probabilmente duraturo: le metodologie del progetto sono un valido punto di partenza per iniziative future, mentre la rete di città pilota che ha istituito è una solida base per la collaborazione e la condivisione continua delle conoscenze.

«Abbiamo dimostrato che è possibile», conclude Chrysoulakis. «Siamo stati apripista, abbiamo sviluppato i metodi e conosciamo i diversi pezzi del puzzle. Tutto questo può essere ampliato per un progetto più grande, se la Commissione europea decidesse di adottarlo.»

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Dettagli del progetto

Acronimo del progetto
CURE
Progetto n.
870337
Coordinatore del progetto: Grecia
Partecipanti al progetto:
Austria
Belgio
Cechia
Danimarca
Germania
Grecia
Spagna
Svizzera
Regno Unito
Costo totale
€ 2 805 012
Contributo dell'UE
€ 2 696 337
Durata
-

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