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Il vulcano dove le emissioni di CO2 vengono trasformate in pietra

La riduzione dei gas serra nell’atmosfera è un elemento critico nella lotta ai cambiamenti climatici. Per questo motivo dei ricercatori dell’UE hanno sperimentato un metodo innovativo per catturare le emissioni e immagazzinarle nel sottosuolo sotto forma di roccia. contribuendo a raggiungere gli obiettivi climatici dell’UE.

©carbfix.com

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Le attività industriali, dalla generazione di elettricità alla produzione di cemento, sono responsabili dell’emissione di enormi quantità di gas serra, tra cui l’anidride carbonica (CO2). Ridurre la quantità di gas serra nell’atmosfera è fondamentale affinché l’Europa diventi a impatto climatico zero entro il 2050.

A tal fine, il progetto CarbFix2, finanziato dall’UE, ha di recente testato e portato su scala industriale un’innovativa tecnologia di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS). Si tratta di un metodo che prevede la rimozione della CO2 alla fonte di emissione, come la ciminiera di una fabbrica, per poi trasportarla e stoccarla in modo sicuro.

Ciò che rende unica l’innovazione di CarbFix2 è che la CO2 catturata viene disciolta in grandi volumi d’acqua e poi stoccata in modo permanente nel sottosuolo sotto forma di roccia. Il processo è un po’ come l’aggiunta di CO2 all’acqua in bottiglia per ottenere una bevanda gassata, ma su scala molto più ampia. Le reazioni chimiche solidificano poi la CO2 disciolta in roccia, impedendole di fuoriuscire nell’atmosfera.

Il progetto ha recentemente ospitato l’attore americano Zac Efron per «Con i piedi per terra», un programma di viaggio di Netflix che esplora modi di vivere sani e sostenibili, ed è stato presentato alla BBC, alla HBO, al National Geographic e altrove.

Estrazione, dissoluzione e stoccaggio della CO2

CarbFix2 ha cercato di costruire sul successo dei progetti precedenti e di garantire che questa tecnica possa essere scalata per soddisfare pienamente le esigenze dell’industria.

«La cattura e lo stoccaggio del carbonio sono una parte vitale dell’azione per il clima», spiega Edda Sif Pind Aradóttir, la coordinatrice del progetto CarbFix2. «Volevamo ottimizzare questo metodo come opzione economicamente valida per l’industria».

Il progetto era incentrato sulla gigantesca centrale geotermica di Hellisheiði in Islanda, una delle più grandi al mondo. L’impianto sfrutta il calore vulcanico per generare elettricità e fornire acqua calda a gran parte della popolazione del paese. La cattura continua delle emissioni di CO2 dal vapore emesso dall’impianto è in corso dal 2014.

Grazie a CarbFix2, il lavoro è stato ampliato. Il team è stato in grado di identificare le migliori pratiche per dissolvere i gas emessi dall’impianto, in bacini di acqua dolce. È stato sviluppato e messo in atto un programma completo di monitoraggio e verifica per garantire la sicurezza dello stoccaggio permanente sottoterra.

«Abbiamo anche aumentato le nostre conoscenze sui processi di mineralizzazione geochimica», afferma Aradóttir. «Ciò ha fornito la base per effettuare test su scala reale di iniezione di gas nell’acqua di mare».

Inoltre, presso la centrale geotermica di Hellisheiði è stato costruito un impianto di cattura diretta dell’aria, per estrarre la CO2 direttamente dall’atmosfera. Il team del progetto ha poi collegato questo processo di estrazione con le fasi di dissoluzione e stoccaggio, al fine di dimostrare la fattibilità economica dell’intero processo.

Catturare la CO2 dalle emissioni industriali

Il progetto CarbFix2 ha dimostrato, su una scala più ampia che mai, che la CO2 proveniente dalle emissioni industriali può essere catturata e stoccata in modo sicuro sotto forma di roccia nel sottosuolo. «Questo processo di mineralizzazione di solito avviene nell’arco di migliaia di anni, se mai avviene», aggiunge Aradóttir. «Con la nostra tecnologia, ciò è possibile in un paio d’anni».

La società Carbfix è stata fondata poco dopo il completamento del progetto, per portare la tecnologia sul mercato. Quale primo operatore al mondo di stoccaggio minerale di CO2, la start-up ha generato molto entusiasmo. Ad esempio, il Vice segretario generale delle Nazioni Unite, Amina J Mohammed, ha recentemente visitato l’azienda per discutere della mineralizzazione della CO2 e del suo immenso potenziale in tutto il mondo.

Il progetto continua a contribuire all’inversione dei cambiamenti climatici e a informare politiche come il Green Deal europeo, che mira a rendere l’UE a impatto climatico zero entro il 2050. «Abbiamo già firmato accordi per l’aumento di scala della cattura diretta dall’aria e dello stoccaggio di CO2 minerale», osserva Aradóttir. «Il primo progetto, iniziato nel 2021, rimuove in modo permanente 4 000 tonnellate di CO2 dall’aria ogni anno. Attualmente è in corso la costruzione di una scale-up dieci volte più grande».

Sono in corso anche i preparativi per il Coda Terminal. Questo terminale sarà un hub transfrontaliero per il trasporto e lo stoccaggio del carbonio in Islanda. La CO2 catturata nei siti industriali del Nord Europa sarà trasportata al terminale e scaricata in serbatoi a terra per lo stoccaggio temporaneo.

Successivamente, la CO2 verrà pompata in una rete di pozzi di iniezione situati nelle vicinanze, dove verrà disciolta in acqua prima di essere iniettata nel terreno. L’inizio delle attività del terminal è previsto per il 2025.

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Dettagli del progetto

Acronimo del progetto
CarbFix2
Progetto n.
764760
Coordinatore del progetto: Islanda
Partecipanti al progetto:
Francia
Islanda
Spagna
Costo totale
€ 2 200 318
Contributo dell'UE
€ 2 200 318
Durata
-

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