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Research and Innovation

Il laboratorio serbo che utilizza il veleno dello scorpione per combattere il cancro

Il progetto NANOFACTS, finanziato dall’UE, ha contribuito a trasformare il BioSense Institute (BIOS) della Serbia da leader nel rilevamento agricolo a centro di potere per la diagnostica e le terapie innovative contro il cancro. Il progetto fa parte della missione dell’UE sul cancro, che mira a migliorare la vita di oltre 3 milioni di persone entro il 2030 attraverso la prevenzione, il trattamento e il sostegno ai pazienti oncologici e alle loro famiglie, consentendo loro di vivere più a lungo e in modo più sano.

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Fondato nel 2015, il centro serbo BIOS è un pioniere della trasformazione digitale dell’agricoltura in Serbia. Ma con il sostegno del progetto NANOFACTS, l’esperienza del centro ha fatto un ulteriore passo avanti, andando oltre le soluzioni agricole e trovando applicazioni nella rilevazione e nel trattamento del cancro, con risultati promettenti.

«La nostra missione era quella di colmare le lacune nelle capacità di ricerca e portare il BIOS ai livelli dei principali istituti di ricerca sul cancro in Europa», spiega Nikola Knezevic, coordinatore di NANOFACTS. Grazie alla collaborazione con il Trinity College di Dublino (TCD) in Irlanda e con la Technische Universität Wien (TUW) in Austria, il progetto ha fornito ai ricercatori del BIOS una formazione all’avanguardia nel campo delle nanotecnologie e della biosensibilità, consentendo loro di essere pionieri di soluzioni per la diagnosi e la cura del cancro.

La TUW ha condiviso la sua esperienza nella creazione di strumenti diagnostici minuscoli e altamente precisi, aiutando il centro BIOS a progettare dispositivi di facile utilizzo da usare sia in ospedale che a casa. I ricercatori del TCD hanno guidato l’istituto nella progettazione di nanoparticelle in grado di colpire le cellule tumorali per l’imaging e il trattamento. 

«Questa collaborazione ci ha permesso di lavorare sul rilevamento in tempo reale dei biomarcatori tumorali e sullo sviluppo di nanoparticelle in grado di somministrare contemporaneamente la terapia e di visualizzarne l’impatto», spiega Knezevic. 

Questo supporto di esperti ha permesso al centro BIOS di espandersi nella diagnostica del cancro. «I nostri ricercatori sono passati dal rilevamento ambientale alle applicazioni biomediche, acquisendo competenze preziose che stanno già facendo la differenza», osserva Knezevic.

Potenza dei peptidi

NANOFACTS ha già ottenuto risultati significativi grazie alla combinazione unica di competenze di BIOS. Tra i punti salienti vi è l’uso della clorotossina, un peptide derivato dal veleno dello scorpione, per colpire il glioblastoma multiforme (GBM), una forma mortale di cancro al cervello. 

Incorporando le nanoparticelle negli idrogel per la terapia locale ed esplorando la somministrazione di farmaci guidata dalla risonanza magnetica, il progetto ha fatto passi avanti verso trattamenti antitumorali più efficaci e personalizzati.

Sul fronte diagnostico, NANOFACTS ha sviluppato biosensori per sostanze chiave che indicano la presenza del cancro (note come biomarcatori), tra cui l’HER-2 (legato al cancro al seno) e la metalloproteinasi-2 di matrice (coinvolta in diversi tipi di cancro). Tali innovazioni promettono diagnosi più precoci e accurate, migliorando gli esiti del trattamento e potenzialmente salvando vite umane.

Costruire un’eredità duratura

L’impatto di NANOFACTS va ben oltre il laboratorio. Il centro BIOS è ora in grado di sostenere ed espandere le proprie attività di ricerca nel campo della cura del cancro, grazie all’infrastruttura all’avanguardia sviluppata grazie ai precedenti progetti dell’UE. Con gli strumenti e le conoscenze acquisite grazie a NANOFACTS, BIOS sta richiedendo nuove sovvenzioni e stringendo partnership industriali per trasformare la sua ricerca in soluzioni reali.

L’obiettivo principale del team è ora la commercializzazione. I prototipi sviluppati nel corso di NANOFACTS, come i biosensori e i nanoterapeutici, sono in fase di perfezionamento per essere pronti per il mercato. «Proteggendo la proprietà intellettuale, promuovendo gli spin-off e collaborando con l’industria, ci proponiamo di creare posti di lavoro e ridurre l’onere economico del cancro», spiega Knezevic.

Lavorando a livello transfrontaliero e ampliando le frontiere della ricerca sul cancro, NANOFACTS sta costruendo capacità nella regione e sta aprendo la strada a un futuro in cui la cura del cancro sarà più efficace, accessibile e personalizzata.

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Dettagli del progetto

Acronimo del progetto
NANOFACTS
Progetto n.
952259
Coordinatore del progetto: Serbia
Partecipanti al progetto:
Austria
Irlanda
Costo totale
€ 899 823
Contributo dell'UE
€ 899 823
Durata
-

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