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Mediante l’adesione a ENRICH in AFRICA (EiA), incubatori e acceleratori dell’innovazione provenienti da Africa ed Europa sono in grado di accedere a un mercato online in cui hanno la possibilità di instaurare partenariati e collegarsi con altre figure innovatrici ad alto potenziale. «Disponiamo di un programma di adesione a tutto tondo che crea in modo efficace ciò che noi chiamiamo “Campioni e campionesse di EIA”», afferma Sandrine Doretto, coordinatrice del progetto per conto dell’azienda Steinbeis Europa Zentrum.
Oltre all’opportunità di collegarsi virtualmente ad altre persone, i membri hanno accesso a un elenco di servizi offerti da EiA, quali corsi di formazione in versione bootcamp, un’accademia virtuale, sostegno sotto forma di tutoraggio e possibilità di gemellaggio.
«Inoltre, EiA offre un aiuto diretto a imprenditori e imprenditrici, grazie a opzioni come, ad esempio, sfide all’insegna dell’innovazione aperta, servizi di assistenza e consulenza, programmi di incubazione e accelerazione e opportunità di collegamenti in rete», aggiunge Doretto.
Dall’avvio del progetto a gennaio 2021, i partner hanno dato origine a diversi programmi che offrono vantaggi importanti ai partecipanti. Ad esempio, il programma «Bees soft-landing programme – Africa goes to Europe», ha accolto dieci start-up provenienti da sei paesi africani attive in vari settori, quali tecnologia sanitaria, tecnologia alimentare, vendita al dettaglio, tecnologia finanziaria, logistica, tecnologie pulite e digitale, per agevolarne l’accesso al mercato francese.
Le start-up si sono recate in Francia e hanno analizzato per tre mesi le opportunità presenti a Parigi, e ora hanno già tutte dato il via a progetti grazie a EiA.
Un ulteriore esempio è la comunità EuroQuity, che mette a disposizione di figure innovatrici un’infrastruttura affidabile che possono utilizzare per collaborare in rete ed esplorare opportunità di co-creazione, imprenditorialità e sviluppo sostenibile. La comunità conta 284 membri, tra cui figurano imprese, investitori e organizzazioni di supporto alle imprese.
«Il nostro primo bootcamp di formazione ha riscosso un grande successo», sottolinea Doretto. «In tre giorni, 12 tra campioni e campionesse di EiA, provenienti da 11 paesi, hanno avuto modo di apprendere ciò che rende efficace un programma di start-up e in che modo elaborare la struttura di un programma che affronta le esigenze del mondo imprenditoriale. Hanno acquisito competenze, strumenti e metodologie, riuscendo a mettere a punto i propri programmi, ricevendo al contempo la consulenza di EiA.»
Trainare l’innovazione sostenibile
Le attività di EiA hanno già dato i loro frutti: una delle start-up partecipanti al programma di atterraggio morbido ha di recente vinto un premio di 100 000 dollari americani in occasione del concorso YouthADAPT. Questo concorso, organizzato congiuntamente dall’African Development Bank e dal Global Center on Adaptation nell’ambito della COP26, si propone di rafforzare la crescita inclusiva e di ampliare gli investimenti e le opportunità economiche per i giovani e le donne in Africa.
«Le imprese vincitrici forniscono soluzioni volte all’adattamento climatico e alla resilienza in settori sociali ed economici fondamentali interessati dai cambiamenti climatici. Questi comprendono agricoltura, gestione dei rifiuti, risorse idriche e depurazione, energia rinnovabile ed efficienza energetica, nonché il ripristino degli ecosistemi. Oltre al premio, ogni impresa vincitrice potrà partecipare a un programma di accelerazione di un anno per far crescere la propria attività, rendendo più incisivo il proprio impatto e creando posti di lavoro dignitosi», osserva Doretti.
La conclusione del progetto EiA è prevista per dicembre 2023. Fino ad allora, il progetto continuerà a condurre programmi per imprenditori e imprenditrici e incubatori / acceleratori. «In definitiva, ci auguriamo che il centro di ENRICH in Africa, a Città del Capo, diventerà il ponte tra ecosistemi dell’innovazione africani ed europei. Vogliamo che sia la piattaforma di riferimento per figure innovatrici, incubatori, acceleratori, investitori, imprese e responsabili politici che intendono potenziare gli ecosistemi tecnologici e innovativi tra UE e Africa», conclude Doretto.