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Le città virtuali consentono agli urbanisti di testare idee e soluzioni

Le città europee generano grandi quantità di dati, di cui la maggior parte non viene utilizzata da urbanisti e responsabili politici durante il processo decisionale. Il progetto DUET, finanziato dall’UE, ha creato repliche computerizzate dei sistemi urbani per sfruttare tali informazioni e migliorare le città. Il lavoro aiuterà la gestione urbana e l’evoluzione delle «città intelligenti» in Europa.

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Le città europee stanno diventando più intelligenti: con l’arrivo di nuove tecnologie come Internet delle cose (IoT), nelle aree urbane sono sempre più diffusi i sensori, che raccolgono e condividono dati sull’evoluzione della situazione.

Tuttavia, la maggior parte di questi dati rimane ancora inutilizzata, il che rappresenta un’enorme opportunità per i responsabili politici e gli urbanisti di ottenere conoscenze approfondite e lavorare in modo più efficiente. Poter sfruttare i dati, infatti, significa trovare soluzioni ottimali ai problemi in modo più rapido, economico e sicuro.

«È probabile che le città vogliano sapere in che modo la chiusura di un ponte influirà sul traffico nelle strade vicine, che cosa succederà all’inquinamento atmosferico e così via», spiega Lieven Raes, consulente presso Digital Flanders (Belgio) e coordinatore del progetto DUET. «Le nostre città virtuali possono inoltre comunicare efficacemente l’impatto delle decisioni tra i responsabili decisionali, i politici, i gruppi sociali e i cittadini.»

Creare gemelli digitali delle città europee

Il concetto di città virtuale esiste da decenni, anche se la tecnologia di fondo non era abbastanza avanzata per registrare le dinamiche urbane complessive. Ora, invece, ci sono abbastanza sensori intelligenti per delineare un quadro rappresentativo dei sistemi di una città, tra cui trasporti, energia, ambiente e infrastrutture.

Sulla base di questi progressi, il progetto DUET, finanziato dall’UE, ha concepito dei («gemelli digitali urbani» (local digital twins, LDT)), ossia rappresentazioni virtuali delle infrastrutture e dei sistemi di una città e del loro rapporto con l’ambiente locale. Le città pilota di DUET, ovvero l’area metropolitana delle Fiandre, Plzeň e Atene, sono tra le prime in Europa ad adottare questa tecnologia pionieristica. Gli LDT di DUET consentono agli urbanisti di inserire le modifiche urbane proposte o le soluzioni a problemi come la congestione del traffico, e visualizzare le potenziali conseguenze delle loro decisioni.

Durante il progetto DUET, un consorzio internazionale di 15 partner e fornitori di tecnologia ha lavorato a fianco delle amministrazioni cittadine e regionali per trovare soluzioni trasferibili basate sul contesto di ciascuna città.

«Abbiamo imparato molto da questa esperienza e crediamo che ciò varrà anche per altre città, quindi siamo orgogliosi di condividere ciò che abbiamo appreso per aiutare altre città nel loro percorso verso la creazione di gemelli digitali urbani», aggiunge Raes.

Gli LDT non sono una tecnologia singola, ma un insieme di tecnologie, alcune delle quali sono maturate solo negli ultimi anni. Fra di esse vi sono la modellizzazione 3D avanzata, infrastrutture IoT che generano grandi quantità di dati attraverso reti di sensori diffuse, portali di dati aperti, cloud computing ad alte prestazioni e strumenti di visualizzazione complessi in grado di presentare i dati in modi più approfonditi che mai. I modelli di simulazione migliorati e interagenti consentono inoltre di prevedere meglio gli effetti in diversi ambiti politici, come l’impatto delle misure di mobilità sulla qualità dell’aria o sul rumore, grazie a modelli pertinenti.

«Alcune di queste tecnologie hanno reso i dati più abbondanti, altre più facili da gestire e comprendere, altre ancora li hanno resi un fattore determinante per il comportamento degli stessi sistemi urbani intelligenti, quali semafori, lampioni e blocchi stradali intelligenti», spiega Raes. In futuro la tecnologia LDT promuoverà sempre più il «comportamento sul campo», ossia le azioni e le reazioni dei cittadini all’interno del sistema urbano.

Gli LDT, tuttavia, non hanno a che fare semplicemente con la tecnologia, osserva Raes. «Non si tratta di produrre visualizzazioni fantasiose. Gli LDT sono innanzitutto uno strumento di gestione del cambiamento, poiché forniscono un approccio olistico alla trasformazione che tutte le città devono intraprendere per diventare sostenibili», afferma.

Dai progetti pilota alle città intelligenti

Il gruppo responsabile di DUET ha realizzato con successo progetti pilota di «gemelli digitali» in Belgio, Repubblica ceca e Grecia.

«Sulla base dei risultati delle attività di sperimentazione e divulgazione a livello locale, abbiamo ricevuto un riscontro estremamente positivo», afferma Dimitra Tsakanika, responsabile del settore Gestione progetti del DAEM di Atene, uno dei partecipanti al progetto.

DUET è un esempio di come i progetti di ricerca e innovazione siano fondamentali per ottenere soluzioni concrete e rendere le nostre città più intelligenti ed ecologiche. È inoltre in linea con gli obiettivi della missione dell’UE «Città intelligenti e a impatto climatico zero», che punta a raggiungere il numero di 100 città a impatto climatico zero e intelligenti entro il 2030, nonché a garantire che esse fungano da poli di sperimentazione e innovazione per consentire a tutte le città europee di seguirne l’esempio entro il 2050.

«La visione di DUET è che un LDT possa coadiuvare la pianificazione e la gestione nelle le città co-creative, viste le sue potenzialità che vanno al di là dello strumento di pianificazione e simulazione interno di un’organizzazione. Gli LDT di DUET garantiscono una maggiore trasparenza e offrono già strumenti per il confronto e la narrazione degli scenari delle politiche», conclude Raes.

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Dettagli del progetto

Acronimo del progetto
Duet
Progetto n.
870697
Coordinatore del progetto: Belgio
Partecipanti al progetto:
Cechia
Germania
Grecia
Paesi Bassi
Regno Unito
Costo totale
€ 4 544 458
Contributo dell'UE
€ 3 995 533
Durata
-

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